lunedì 15 ottobre 2018

RECENSIONE: THE GAME



Titolo: The Game
Autore: Alessandro Baricco
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo di copertina: € 18,00

"Quando milioni di persone si mettono a camminare in controsenso, qual è il senso giusto della strada?"

Sinossi
Seguito ideale e aggiornamento de I barbari (Fandango 2006, ora disponibile in Feltrinelli), il nuovo saggio di Baricco si propone di dimostrare una tesi semplice quanto suggestiva, riassumibile in queste parole:
Crediamo che la rivoluzione mentale sia un effetto della rivoluzione tecnologica, e invece dovremmo capire che è vero il contrario.
Cioè: non è la Rivoluzione digitale ad aver modificato le nostre abitudini e il nostro modo di relazionarci col mondo, perché questa Rivoluzione digitale è la naturale conseguenza di una Rivoluzione mentale scoppiata in sordina negli anni Settanta del secolo scorso che aveva come scopo fondamentale quello di "rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del '900" e che ha provocato una lunga serie di conseguenze, non tutte consapevoli. Baricco ci spiega infatti come le guerre e le tragedie che hanno caratterizzato uno dei secoli più sanguinari della storia dell'umanità siano state sempre causate da conflitti legati alla territorialità e ai confini, alla difesa dei vari nazionalismi e delle ideologie che sorreggevano le diverse identità statali. Inoltre, queste ideologie e le conseguenti ricadute sulla politica erano in mano alle élites, che se ne servivano per indirizzare i destini del mondo. Ebbene, quello che i pionieri della Rivoluzione digitale si proponevano di fare era eliminare questi intermediari, quelli che Baricco chiama "i sacerdoti di tutti i saperi", per dare la possibilità ad ogni uomo di agire direttamente sulla realtà, e nello stesso tempo eliminare tutti i confini, minando così alla base qualsiasi motivo di attrito tra i popoli. E' a partire da questa necessità di rinnovamento che, anno dopo anno (Baricco segue cronologicamente l'evolversi della nuova "mentalità digitale" attraverso le invenzioni dei vari tools che la veicolano e la concretizzano), l'uomo novecentesco pian piano si evolve, superando la staticità e la pesantezza che stavano alla base del suo relazionarsi col mondo, per entrare in quello che l'autore chiama "The Game", un mondo fluido, leggero, superficiale e veloce, dove concetti come verità e profondità vengono sostanzialmente rovesciati per lasciare in superficie, alla portata di tutti, le punte di iceberg profondissimi che non siamo più costretti a scandagliare. Iconica in questo senso è la schermata dell'iPhone (la sua data di presentazione da parte di Steve Jobs, 9 gennaio 2007, è indicata da Baricco come la data di fondazione del Game), con le sue icone semplici e colorate che nascondono, nella pancia dell'apparecchio, i meccanismi complicatissimi della profondità. L'essenza delle cose, quindi, non si trova più in profondità, come accadeva nel Novecento, ma in superficie. Prima il sapere poteve essere rappresentato da una piramide rovesciata. Ora l'Iphone l'ha raddrizzata, facendo in modo che essenza e apparenza coincidano. 
La nuova "umanità aumentata" ha forse perso qualcosa nel passaggio che l'ha portata ad essere protagonista del gioco, ma niente che non possa essere recuperato nella dimensione digitale, a patto che la si guardi e la si agisca senza preconcetti e nostalgie. Quella che Baricco definisce "come una vibrazione", che sembrava rendere "viva" la realtà pre-digitale (e che paragona al fruscio del vecchio vinile che gira sul piatto), ad esempio, viene ampiamente compensata dalla post-esperienza ("la versione intelligente del multitasking; quel modo di usare la superficialità come terreno di senso; quella tecnica di danzare sulle punte degli iceberg"), che ridà al mondo la sua anima attraverso il movimento continuo e la ricomposizione in nuove realtà delle essenze portate in superficie dalla rivoluzione digitale. Lo stesso concetto di infinito viene soppiantato da quello di "tutto", un tutto quantificabile e accessibile (tutta la musica disponibile su Spotify, tutto il sapere su Wikipedia, tutte le notizie e tutte le informazioni che vogliamo sono a portata di click), salvo poi recuperarlo attraverso il collegamento di tutti questi magazzini (Spotify, Wikipedia, ecc.) in cui il tutto è stato stipato. Anche il concetto di verità sembra aver perso l'assolutezza che ha sempre avuto fino al secolo scorso, ma se adottassimo pienamente la mentalità del Game capiremmo che nella nuova realtà (quella nella quale volenti o nolenti ci ritroviamo a vivere) vale di più una verità inesatta ma con un design adatto ad attraversare il Game, che una verità esatta ma lenta nel muoversi e incapace di schiodarsi dal punto in cui è nata.
La rivoluzione digitale, figlia di quella mentale, ha, in sostanza, contrariamente a quanto si possa pensare, riavvicinato l'uomo a se stesso, lo ha reso padrone assoluto del proprio destino (col rischio annesso di non accumulare abbastanza punti nel Game e di venirne così estromesso), libero non più solo di cercare un senso, ma di crearne una infinità di nuovi, vagando come più gli aggrada tra mondo e oltremondo, i due cuori pulsanti della nuova realtà.
L'oltremondo del Web prometteva qualcosa di più consono alle nostre capacità, oso dire di più NATURALE. A ben vedere il sistema dei link replicava il geniale funzionamento di una cosa che conosciamo molto bene: LA MENTE UMANA. 

Pregi
Lettura godibilissima, grazie soprattutto alla brillante verve pedagogica dell'autore che rende accessibili temi e argomenti che potrebbero risultare ostici a molti (a me, per esempio, che sono un imbranato digitale già da tempo estromesso dal Game, temo). Baricco si diverte un sacco a far girare gli ingranaggi perfettamente oliati della sua mente, a sentirseli girare vorticosamente in testa per produrre catene di parole che si allacciano a formare discorsi coerenti, allusivi, suggestivi, creatori di immagini e di significati. Gli piace così tanto che lo fa piacere anche a noi lettori, che godiamo nel seguire i suoi ragionamenti, che cogliamo le parole-chiave per risalire a quegli ingranaggi e ai concetti che li fanno muovere. Che, alla fine, capiamo, venendo catapultati in una dimensione che rovescia molti dei luoghi comuni negativi sulla digitalizzazione della realtà e che ci apre gli occhi su un futuro (che è già cominciato) molto più intrigante di quanto le funeste previsioni dei nostalgici dell'analogico ci continuano a mostrare. Un saggio arguto, lucido e che vuole essere anche profetico, quindi, piacevole da leggere, con la sensazione di avere costantemente al proprio fianco il professor Baricco che ci accompagna, ci sprona e ci alleggerisce il percorso, sempre pronto a soccorrerci nei passi più complicati e ad aiutarci a rompere i nostri schemi mentali novecenteschi, le nostre pseudo convinzioni e i nostri miti. 

Difetti
Avrei dovuto pubblicare questa recensione diversi giorni fa, ma mi è saltata la connessione ad Internet e ho dovuto aspettare che i tecnici del Game me la ripristinassero. Nel frattempo mi sono letto un libro. Di carta.   

Consigliato a
I nativi non digitali
 
Voto
5/5          

 
 

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