lunedì 30 aprile 2018

RECENSIONE: VENTI DI GUERRA

Titolo: Venti di guerra
Autore: John Gwynne
Editore: Fanucci
Prezzo di copertina: € 25,00
Anno di pubblicazione: 2018


Sinossi
Sono passati cenotrent'anni dalla fine della guerra di Drassil, in cui uomini, giganti e Ben-Elim hanno sconfitto i demoni Kadoshim riportando la pace nelle Terre dell' Esilio. Adesso Drassil è la capitale della Terra dei Fedeli, ed è lì che i Ben-Elim, gli uomini alati che avevano seguito i Kadoshim dall'Oltremondo per impedirgli di assoggettare gli abitanti delle Terre imponendo il loro regno del male, hanno insediato la loro fortezza ed istituito il loro Protettorato, dando inizio all'Era della Tradizione. Insieme a uomini e giganti stanno addestrando un esercito che dovrebbe difendere le Terre nel caso in cui i demoni, sconfitti ma non eliminati definitivamente, decidessero di tornare al contrattacco. Ed in effetti, nell'anno 132 dell'Era della Tradizione, ci sono molti indizi che portano a pensare che i Kadoshim si stiano riorganizzando, potendo contare questa volta anche sull'aiuto di adepti umani votatisi al male e di esseri inquietanti nati da incroci genetici tra umani, giganti, demoni e le creature mostruose che abitano le oscure profondità della foresta di Forn. I Ben-Elim, gli eterni, i giganti, che possono vivere diverse centinaia di anni, e le Ali Bianche, uomini e donne duramente addestrati nella fortezza di Drassil, si preparano quindi alla guerra imminente dalla quale dipenderanno le sorti di tutte le Terre dell'Esilio. Ma i Ben-Elim nutrono davvero soltanto il desiderio disinteressato di difendere gli abitanti delle Terre? Uomini e giganti possono permettersi di affidare a loro i propri regni e le proprie vite? I giganti dell'Ordine dell'Astro Splendente di Dun Seren e i sovrani dei regni confinanti faticano ad accettare il tributo di carne richiesto dagli uomini alati per rinforzare il proprio esercito, mentre all'interno della stessa Drassil sta covando una lotta intestina che metterà a dura prova l'esistenza stessa del Protettorato.

Pregi
John Gwynne torna nelle Terre dell'esilio (dopo la tetralogia La fede e l'inganno, pubblicata sempre da Fanucci tra il 2014 e il 2017) con un romanzo che possiede una qualità fondamentale per il genere fantasy: riesce a creare un mondo, e a farci entrare il lettore. Il mondo, appunto, è quello già conosciuto delle Terre dell'Esilio, diviso nei cinque regni di Ardain, Terra dei Fedeli, Arcona, Tarbesh e Desolazione, ognuno con le proprie caratteristiche geologiche e climatiche (si va dalla fredda e montagnosa Desolazione a nord alla calda e pianeggiante Tarbesh a sud, passando per il mare d'erba di Arcona e l'immensa distesa della foresta di Forn, abitata da creature inquietanti e rifugio inviolabile di demoni e reietti), ognuno dipinto in modo preciso con pennellate rapide e suggestive che insieme al paesaggio suggeriscono anche odori e atmosfere: il freddo della neve e dell'alba, il vento carico dei fumi degli incendi, il clangore delle armi nei combattimenti, l'afrore pestilenziale dei covi dei Kadoshim e dei loro accoliti, la pioggia che impregna i vestiti e che increspa le acque del lago Pietrastella, mentre i personaggi agiscono in ambienti mutevoli, sempre in bilico tra rilassamento e tensione, silenzio e rumore, pace e guerra, muovendosi tra fortezze maestose che monopolizzano l'orizzonte e panorami montani tanto idilliaci quanto disseminati di insidie, su soleggiate strade battute o stretti sentieri scavati nella neve, in un cambio di scena continuo che affascina e cattura.
I personaggi, quindi. Sono loro che completano la magia della scrittura permettendo all'immaginazione del lettore di immedesimarsi nella storia. Ognuno ha il suo carattere, le sue sfumature, le sue complessità, ognuno agisce in base alle sue caratteristiche, facendo quello che ci si potrebbe aspettare da un tipo come lui. Coerenza, quindi, ed estrema attenzione ai dettagli. C'è Sig, la gigantessa, settecento anni di vita ma ancora letale, accolita fedelissima dell' Ordine dell'Astro Splendente, affidabilissima guida della sua banda di guerra a caccia di Kadoshim, feroce nei combattimenti quanto premurosa, ma nello stesso tempo ferrea, nei confronti dei suoi compagni, tormentata dal ricordo del suo amato Gunil, scomparso ormai da tanto tempo ma mai dimenticato, sempre in sella alla sua maestosa orsa bianca Hammer, con cui ha ormai creato un rapporto di simbiosi. C'è Riv, ragazzina coraggiosa quanto impetuosa, che sta completando il suo addestramento a Drassil e non vede l'ora di potersi appuntare al mantello la spilla delle Ali Bianche, come sua sorella Aphra che già comanda il suo cento di guerrieri, e sua madre, già veterana di molte battaglie. C'è Bleda, il ragazzino Sirak strappato al suo popolo dai Ben-Elim per diventare anche lui un guerriero, esperto come tutta la sua gente nell'uso dell'arco, che si dibatte tra quello che dovrebbe essere il suo dovere di soldato e la nostalgia per la sua Arcona e la sua famiglia, e che nutre una simpatia non confessata (peraltro ricambiata) per Riv. C'è Drem, che abita in un villaggio nella Desolazione, ai piedi della Catena di Ossa sulla costa del lago Pietrastella, che ha passato gli ultimi cinque anni a cacciare sulle montagne col padre Olin, che lo ha abituato ad essere educato e rispettoso degli altri, ma che gli nasconde un segreto destinato a cambiare per sempre la sua vita. E poi ci sono i Ben-Elim, Israfil e Kol prima di tutti, tanto austero e rispettoso della Tradizione il primo quanto impulsivo e ribelle il secondo, che sono a capo del Protettorato ma che la storia porterà alla fine in rotta di collisione. Infine ci sono i Kadoshim, i Nemici, demoni spaventosi e assetati di sangue, insensibili e crudeli, che come i Ben-Elim si sono incarnati passando dall'Oltremondo spirituale al mondo materiale e che hanno l'unico scopo di distruggere uomini, giganti e Ben-Elim per impossessarsi delle Terre dell'Esilio. Intorno a tutti loro si muove una gran quantità di personaggi minori, ma non per questo meno caratterizzati, che vanno a completare uno scenario tanto variegato quanto preciso da cui, appunto, il lettore non può fare a meno di essere catturato.
Infine è inevitabile un accenno all'azione, indispensabile in ogni epic fantasy che si rispetti. I combattimenti sono davvero tanti e coinvolgono un po' tutti, ma non perdono mai la propria specificità. Ogni combattimento è diverso dagli altri, ogni zuffa, scazzottata, bisticcio o baruffa nasce da precise motivazioni e si svolge secondo modalità che non si ripetono mai, evitando così quel difetto noioso presente in tanti romanzi d'azione in cui sembra di assistere ad un'unica battaglia riproposta ancora e ancora lungo tutto il libro. I colpi di scena non mancano, nei singoli combattimenti così come nella trama generale, e si gode davvero di quel raro e piacevole impulso a girare le pagine per vedere cosa succederà. 
Gran bel romanzo, quindi, sotto ogni aspetto, di quelli che fai fatica ad abbandonare. Gwynne può stare tranquillamente tra i migliori autori fantasy contemporanei. Speriamo solo che faccia in fretta a scrivere il seguito, e che la Fanucci si premuri di pubblicarlo quanto prima.  

Difetti
Un po' troppi refusi per i miei gusti.

Consigliato a
Gli amanti dell'epic fantasy.
Chi non si accontenta del romanzo d'azione puro e semplice.
 
Voto
5/5
     

sabato 28 aprile 2018

NUOVE USCITE 16-04-18 / 28-04-18

Anche in queste due ultime settimane sono parecchie le novità degne di nota arrivate in libreria. Segnalo in particolare i due gialli di Jo Nesbo e Petros Markaris, l'atteso ritorno di Mragaret Doody con un nuovo episodio di Aristotele detective, il nuovo di Aldo Busi e due fantasy per adolescenti che possono incontrare i gusti anche degli appassionati del genere più maturi.

Macbeth
Jo Nesbo
Rizzoli
€ 20,00
Il nuovo thriller del vendutissimo autore norvegese racconta le vicende di Macbeth, poliziotto tormentato dal passato turbolento, alle prese con un caso che potrebbe dargli la possibilità di mettere finalmente ordine nella sua vita.

Le mura di Cartavel. Gli eroi perduti
Simone Laudiero
Piemme
€ 16,00
L'autore napoletano (già collaboratore di trasmissioni televisive come Camera café e Kubrik e creatore della serie per ragazzi L'accademia dei supereroi) si cimenta con un fantasy young adult che racconta dell'assedio di Cartavel, ultimo avamposto degli Uomini, da parte dell'impero di Sarmora.   

L'università del crimine
Petros Markaris
La nave di Teseo
€ 18,00
Kostas Charitos, temporaneamente promosso a comandante della centrale di polizia di Atene, deve vedersela con una serie di omicidi legati al mondo universitario. 

Tanti piccoli fuochi
Celeste Ng
Bollati Boringhieri
€ 18,00
Dopo il successo ottenuto all'esordio con Quello che non ti ho mai detto (Bollati Boringhieri 2015), l'autrice americana torna in libreria con un altro romanzo popolare in cui, attraverso la storia del difficile rapporto tra la rigorosa Emma e la inquieta Mia, vengono trattati importanti temi sociali come l'immigrazione, la povertà ed il razzismo.

Fidanzati dell'inverno. L'attraversaspecchi. Vol. 1
Dabod Christelle
E/O
€ 16,00
Un altro fantasy pensato per gli adolescenti, primo di una tetralogia, ambientato in un universo in cui gli esseri umani si sono ritirati a vivere nelle ventuno "arche" che orbitano attorno a quella che fu la Terra. La protagonista è Ofelia, una ragazza timida e goffa che, forte della sua capacità di attraversare gli specchi e di conoscere il passato degli oggetti, dovrà risolvere un enigma da cui dipendono le sorti del suo mondo. 

Le consapevolezze ultime
Aldo Busi
Einaudi
€ 15,00
Un accorato j'accuse alle ipocrisie e all'arrogante vacuità della moderna società occidentale.

Imprevedibili istanti di felicità
Françoise Héritier
Rizzoli
€ 12,00
Dopo il successo de Il sale della vita (Rizzoli 2012), l'antropologa francese erede di Lévi-Strauss in questo libello postumo (l'autrice è morta l'anno scorso all'età di 84 anni) torna a riflettere sull'essenza della vita e sulle piccole gioie quotidiane che la rendono degna di essere vissuta.

L'ultima patria
Matteo Righetto
Mondadori
€ 18,00
Secondo romanzo della "Trilogia della patria" (dopo L'anima della frontiera, Mondadori 2017), racconta le avventure della giovane Jole, che dovrà abbandonare il suo paese natìo per inseguire due assassini attraverso paesaggi solenni e suggestivi, in un viaggio che la porterà più lontano di quanto avesse mai immaginato.


Se vuoi vivere felice
Fortunato Cerlino
Einaudi
€ 18,50
L'attore partenopeo, che è stato uno dei protagonisti di Gomorra, esordisce come scrittore raccontando la storia di Fortunato (alter ego dell'autore), un bambino napoletano che trova nella fantasia le risorse per prendere il bivio giusto nella difficile vita di strada che ha condannato molti suoi coetanei alla malavita.


Royal baby. Vite magnifiche e viziate degli eredi al trono
Antonio Caprarica
Sperling & Kupfer
€ 18,50
Con tempismo perfetto il brillante giornalista entra nelle corti di tutta Europa per raccontarci la vita e l'educazione di giovani principi e principesse.

Aristotele e la casa dei venti
Margaret Doody
Sellerio
€ 15,00
La scrittrice canadese torna in libreria con un nuovo episodio di Aristotele detective (il precedente risale al 2013, Aristotele nel regno di Alessandro, Sellerio), in cui il filosofo viene attirato in Sicilia per difendere la reputazione di Platone.

L'anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone
Antonio Manzini
Sellerio
€ 14,00
Raccolta di cinque indagini del vicequestore romano Rocco Schiavone, ambientate ad Aosta, che erano già state pubblicate in precedenti antologie, sempre per Sellerio.

Figlie del mare
Mary Lynn Bracht
Longanesi
€ 18,60 
La storia del rapporto carico di affetto tra due sorelle coreane che durante la seconda guerra mondiale vengono rapite dall'esercito giapponese per diventare "donne di conforto", ovverosia prostitute al servizio dei soldati.

La vendetta del perdono
Eric-Emmanuel Schmitt
E/O
€ 18,00
Quattro racconti in cui il perdono diventa una vendetta per chi lo concede e una condanna per chi lo riceve. 

Scomparsi
Haylen Beck
Baldini+Castoldi
€ 20,00
Thriller ambientato in Arizona, dove una mamma arrestata per possesso di droga deve affrontare il peggiore degli incubi possibili: la misteriosa scomparsa dei suoi figli.

A mano disarmata
Federica Angeli
Baldini+Castoldi
€ 17,00
La storia della giornalista romana che a causa delle sue inchieste sulla criminalità organizzata di Ostia è costretta dal 2013 a vivere sotto scorta permanente.

 


mercoledì 25 aprile 2018

RECENSIONE: PATHFINDER

Titolo: Pathfinder
Autore: Orson Scott Card
Editore: Mondadori
Prezzo di copertina: € 16,00
Anno di pubblicazione: 2017


Sinossi
In un pianeta chiamato Giardino, dove la vita quotidiana è simile a quella del nostro medioevo, il ragazzino Rigg scopre di avere un dono: vede le scie che gli altri viventi, uomini o animali che siano, lasciano dietro di sè quando si spostano. Scie di diversi colori a seconda che gli esseri siano più o meno lontani nel tempo. Il Papà (così è sempre stato abituato a chiamarlo) lo ha preparato non solo a diventare un bravo cacciatore di pellicce, ma anche un uomo in grado di cavarsela in ogni occasione, erudito in materie come la fisica, la retorica e la finanza, astruse per gli altri montanari che condividono il loro piccolo villaggio. Il motivo di questa bizzarra educazione diventerà chiaro a Rigg quando il Papà morirà e lui sarà costretto a fuggire da Guado Perduto, inseguito dal sospetto di essere la causa della morte di un bambino che in realtà lui aveva cercato invano di salvare. Da questo momento in poi potrà contare solo sul suo particolare dono e sulle conoscenze che il Papà gli ha lasciato in eredità, insieme ad un borsello pieno di gemme preziose e ad una missione da compiere: raggiungere la capitale per conoscere sua mamma e sua sorella, che lui credeva perdute per sempre. E il mondo che Rigg aveva sempre conosciuto a poco a poco si dissolverà, mostrando a lui e ai suoi nuovi compagni di avventura una verità che va al di là ogni immaginazione.

Pregi
Avventura, viaggi nel tempo, fantascienza, sprazzi di filosofia di vita e di insegnamenti morali, ironia e complesse elucubrazioni di fisica teorica si susseguono in questo fantasy "crossover" scritto nel 2010 ma arrivato solo ora in Italia, primo di una trilogia di cui è già stato pubblicato il secondo volume Rovine. Affascinante e intrigante, rinfresca il tipico cliché fantasy del viaggio della "compagnia" più o meno assortita con frequenti incursioni nel genere attiguo della fantascienza, senza perdere l'atmosfera avventurosa e magica della prima, nè il rigore scientifico della seconda. Un viaggio mozzafiato nel tempo e nello spazio, quindi, che si fa leggere volentieri da chi è in cerca di una sana dose di divertimento.


Difetti
Le disquisizioni troppo lunghe e frequenti sulle implicazioni dei viaggi nel tempo appesantistono un po' il racconto e confondono anche il lettore più attento.



Consigliato a
Tutti gli amanti di fantasy e fantascienza

Voto
4/5

venerdì 20 aprile 2018

RECENSIONE: LA SETTIMA FUNZIONE DEL LINGUAGGIO


Titolo: La settima funzione del linguaggio
Autore: Laurent Binet
Editore: La nave di Teseo
Prezzo di copertina: € 20,00
Anno di pubblicazione: 2018


Sinossi
Parigi, 1980. Il famoso critico letterario Roland Barthes, appena uscito da un incontro col candidato alla presidenza François Mitterand, viene investito da un furgone della lavanderia. Soccorso immediatamente e trasportato in ospedale, morirà un mese dopo, circondato dall'affetto di amici, colleghi ed ammiratori. Data l'importanza del personaggio e alcune incongruenze evidenziate durante i primi rilievi, il commissario Jacques Bayard riceve l'incarico di fare piena luce sul fatto. Per farlo dovrà assicurarsi l'appoggio di un giovane semiologo, Simon Herzog, che lo aiuterà a districarsi in una disciplina a lui totalmente estranea, quella branca della filosofia del linguaggio che va sotto il nome di semiotica e che sta vivendo in quegli anni a Parigi la sua età dell'oro. Sì, perchè sembra proprio che Barthes nell'ultimo periodo si stesse occupando di una teoria linguistica rivoluzionaria, la "settima funzione del linguaggio", soltanto ipotizzata dal semiologo russo Roman Jakobson che aveva stilato la famosa lista di sei e che darebbe a chi riuscisse a padroneggiarla il potere di convincere chiunque col solo uso accorto della lingua. Bayard e Herzog iniziano così una lunga e complessa indagine che li porterà a fare la conoscenza di intellettuali che hanno fatto la storia della linguistica e non solo e che per un sorta di forza di attrazione si sono ritrovati tutti a Parigi, la città che in quell'anno fatidico si pone come il centro e il luogo di nascita delle più moderne teorie linguistiche e filosofiche tout court. Vediamo quindi sfilare in ruoli più o meno comprimari il grande filosofo Michel Foucault, Jean-Paul Sartre (che morirà a Parigi un mese dopo Barthes), Gilles Deleuze, lo psicanalista Jacques Lacan, Tzvetan Todorov, il filosofo Louis Althusser, Jacques Derrida, gli scrittori Bernard-Henri Lévy e Philippe Sollers, i due pretendenti alla presidenza francese del 1981 François Mitterand e Valery Giscard d'Estaing (presidente in carica) e ancora, spostandoci fuori Parigi, Roman Jakobson e Noam Chomsky, per non parlare di Umberto Eco, che il commissario e il suo assistente vanno a trovare direttamente a Bologna, proprio nei giorni immediatamente precedenti la strage del 2 agosto... I due dovranno quindi confrontarsi con le gelosie, le ambizioni, le perversioni e le stravaganze di questi illustri personaggi, venendo così fatalmente coinvolti in una serie di avventure che li porterà negli Stati Uniti, a Venezia, a Napoli e, appunto, a Bologna, a caccia di quel documento appartenuto a Barthes che fa gola a tanti.

Pregi
Come tutti i cosiddetti "gialli letterari", i romanzi cioè che hanno l'ambizione di non esaurire la loro ragion d'essere solo nella suspence e nell'azione create dal mistero da risolvere, ma che sviluppano la trama in un contesto intellettualmente impegnato e impegnativo, questo lavoro del francese Laurent Binet, ricercatore e professore di Letteratura a Parigi, si presta a diversi livelli di lettura. C'è il giallo puro e semplice, ovviamente, che fa progredire l'azione e spinge il lettore a girare le pagine "per vedere come va a finire". C'è il livello linguistico, che disegna, per chi ne fosse interessato, un affresco grandioso della lotta ideologica che si svolgeva in quegli anni tra strutturalisti, decostruzionisti e funzionalisti e che mette in scena personaggi che hanno fatto la storia della linguistica (e della psicanalisi che ad essa si accostava con diversa prospettiva, come Lacan). C'è poi un livello filosofico, che ingloba la filosofia della lingua in un discorso più ampio e che fa capolino ogni tanto tra gli inseguimenti e le disfide retoriche nella figura di Sartre, il grande maestro dell'esistenzialismo. C'è poi un livello per così dire storico, perchè i fatti che fanno da sfondo al romanzo sono fatti reali, come la strage alla stazione di Bologna, la morte di Barthes nel 1980 dopo un mese di agonia, la campagna elettorale di Mitterand e Giscard, Althusser che strangola la moglie nel novembre del 1980, le brigate rosse in Italia... C'è infine il livello metaletterario, dove l'autore si diverte a giocare con le citazioni, svelando a mio parere una particolare predilezione per quello che dei gialli letterari resta ad oggi il modello indiscusso. Sto parlando naturalmente de Il nome della rosa, evocato non solo dalla figura del suo autore Umberto Eco, ma anche da certi passi rivelatori, come la scena in cui Simon descrive per filo e per segno la vita del commissario Bayard senza conoscerlo, basandosi solo sul suo aspetto esteriore, che rimanda immediatamente a quella che si trova all'inizio del romanzo di Eco, quando Guglielmo da Baskerville descrive nei minimi particolari il cavallo dell'abate, arrivando a indovinarne perfino il nome (Brunello), basandosi solo sulle tracce lasciate nell'ambiente in cui si è mosso. Ad un certo punto il personaggio Eco sembra addirittura trovare nelle vicende che sta vivendo (nel romanzo) l'ispirazione per scrivere il suo, di romanzo (nella vita reale)
Eco ascolta con interesse la storia di un manoscritto perduto per il quale si ammazzerebbero delle persone. Vede passare un uomo con un bouquet di rose in mano. La sua mente vagabonda un momento, attraversata dalla visione di un monaco avvelenato.
E poco importa se qui la cronologia è un po' approssimativa (Eco non può avere avuto l'ispirazione nell'agosto del 1980 per un libro che in Italia sarà pubblicato il mese successivo). 
Tra l'altro, questa sovrapposizione tra il personaggio del romanzo e l'autore reale, storico, de Il nome della rosa ci rimanda ad un'altra sovrapposizione (o almeno ritenuta tale dal protagonista), quella cioè di Simon col personaggio di una ipotetica storia inventata di cui lui sarebbe il protagonista e il cui autore una sorta di Dio sconosciuto che ne decide il destino. Anche questo fondersi continuo della vita reale con quella immaginata costituisce un ulteriore livello di lettura e contribuisce ad accrescere il fascino sfaccettato di questo romanzo.
Diversi livelli, quindi, e di conseguenza diversi destinatari. Ognuno può trovare in quest'opera la sua dimensione privilegiata, ognuno la può approcciare alla profondità che gli è più congeniale, con la felice consapevolezza che ogni lettura successiva potrà poi svelargli, poco per volta, nuovi livelli e nuove avventure.
Il linguaggio è scorrevole, la trama appassionante, i personaggi interessanti e sorprendenti, e se si pensa che le disquisizioni filosofico-linguistiche siano a volte tanto tecniche da diventare incomprensibili, basti affidarsi al giovane Simon, che riesce ad istruire il superficiale, concreto commissario Bayard (in questo Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk si scambiano i ruoli) quel tanto che basta per arrivare alla risoluzione del caso, oppure lasciarsele scorrere sulla punta della lingua, assaporandone appena la superficie, come si può fare con i tanti passi in latino che ne Il nome della rosa avevano lo scopo semplice e primario di creare un'atmosfera.

Difetti
Come ho detto, anche l'unica osservazione che posso fare, e cioè che in alcuni punti si sfiora il manuale per addetti ai lavori, se presa nel modo giusto può diventare un pregio. In fondo se l'autore avesse voluto parlarci solo di semiotica e filosofia della lingua avrebbe scritto un manuale per linguisti o aspiranti tali, invece ha scritto un romanzo in cui anche chi linguista non è (e neanche lo vuole diventare) ha la possibilità di avvicinarsi piano piano ad una disciplina che sa diventare affascinante anche agli occhi del lettore più prevenuto.

Consigliato a
Chi non si accontenta
Chi vuole imparare qualcosa
Chi ha amato Il nome della rosa
Chi ama leggere e rileggere e rileggere ancora un libro scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo 

Voto
5/5  

 
    

lunedì 16 aprile 2018

CITAZIONE

"Niente come un buon romanzo ha la straordinaria capacità di coinvolgerti e trasportarti in un altro mondo"

Shaun Bythell, Una vita da libraio

sabato 14 aprile 2018

NUOVE USCITE 09-04-18 / 14-04-18

In libreria da questa settimana si possono trovare diverse novità attese da tempo, prime fra tutte i nuovi libri dei napoletani De Silva e De Giovanni (con l'esordio di una nuova serie), ma anche Elizabeth Jane Howard e Annie Ernaux.

Sara al tramonto
Maurizio De Giovanni
Rizzoli
€ 19,00
Dopo le due fortunatissime serie di romanzi dedicate al commissario Ricciardi e ai Bastardi di Pizzofalcone l'autore napoletano fa esordire sulla scena letteraria una nuova protagonista, Sara, ex poliziotta ora in pensione con la grande capacità di muoversi nell'ombra, che viene richiamata in servizio per risolvere un caso di omicidio.

Superficie
Diego De Silva
Einaudi
€ 12,00
Una lunga sfilza di pensieri, nonsense, luoghi comuni da ribaltare e frasi fatte da smontare per farci riflettere, ma soprattutto sorridere, sui tanti stereotipi del linguaggio quotidiano.

Il giorno più buio
Brian Freeman
Piemme
€ 18,50
Il giallista americano, molto apprezzato da Giorgio Faletti, torna con un nuovo caso per il detective Jonathan Stride.

Una donna
Annie Ernaux
L'orma
€ 13,00
L'autrice francese de Il posto, Gli anni e Memoria di ragazza torna in libreria con un romanzo autobiografico iniziato pochi giorni dopo la morte della madre.

Camminare. Un gesto sovversivo
Erling Kagge
Einaudi
€ 13,00
Dopo Il silenzio il grande esploratore norvegese ci propone una nuova esortazione ad apprezzare la vita rinunciando alla velocità e al rumore che caratterizzano la società contemporanea.

All'ombra di Julius
Elizabeth Jane Howard
Fazi
€ 20,00
Dall'autrice della fortunata saga dei Cazalet un nuovo romanzo, ambientato negli anni sessanta, che descrive un fine settimana nella campagna londinese dei membri della famiglia di Julius, a vent'anni dalla sua scomparsa.

Mio assoluto amore
Gabriel Tallent
Rizzoli
€ 20,00
In questo romanzo d'esordio molto apprezzato, tra gli altri, da Stephen King, si narra del rapporto contrastato tra un padre violento e misantropo e la figlia quattordicenne.

Il peso dell'inchiostro
Rachel Kadish
Neri Pozza
€ 18,00
E' la storia dell'ebrea Ester, che nella Londra puritana e maschilista del XVII secolo trova il modo di non cedere al suo destino e di affermare la sua forte personalità.

La casa nella pineta. Storia di una famiglia borghese del Novecento
Pietro Ichino
Giunti
€ 18,00
Il giuslavorista milanese si racconta in questo memoir che è anche un grande affresco di un'epoca.

 

giovedì 12 aprile 2018

TOP 100 (2)

La lunga lista degli imprescindibili (lunga si fa per dire, in realtà sarà molto difficile limitarsi a cento!) continua con altri due classicissimi che da millenni sono letti, tradotti, commentati ed imparati a memoria. Studiati nelle scuole fin dalla loro prima comparsa (ca VIII sec. a. C.), hanno da sempre fatto parte del curriculum di ogni uomo di cultura (e non solo) che si rispetti e si sono proposti come modello letterario insuperabile di epica, mentre gli eroi di cui narrano le gesta hanno ispirato molti grandi personaggi storici, primo fra tutti Alessandro Magno. Sto parlando ovviamente dell' Iliade e dell'Odissea, i due grandi poemi omerici, di cui non solo la data e la provenienza geografica, ma anche il nome stesso dell'autore sono da sempre fonte di discussione. Le conclusioni cui i critici sono ad oggi arrivati sono le seguenti: il poeta Omero sembra essere realmente vissuto (dubbia era anche la sua stessa esistenza) in una città ionica o eolica (lo si stabilisce in base alle sfumature linguistiche), probabilmente Smirne, tra l'XI e l'VIII sec. a. C., e la sua opera dovrebbe essere un riadattamento originale di contenuti trasmessi fino ad allora per via orale. In particolare l'Odissea mostra un impianto "romanzesco" che presuppone quasi sicuramente la presenza di un autore (o di più autori) che ne abbia organizzato la materia. Documenti importanti non solo nell'ambito letterario ed artistico (ricordiamo che le rovine di Troia sono state scoperte nel 1871 da Heinrich Schliemann, e che quindi non stiamo parlando di luoghi e di fatti di pura fantasia), l'Iliade e l'Odissea mantengono ancora oggi tutto il loro fascino e la forza di attrazione originaria, risultando una lettura godibile e trascinante anche per il più superficiale dei lettori moderni.          

mercoledì 11 aprile 2018

RECENSIONE: UNA VITA DA LIBRAIO

Titolo: Una vita da libraio
Autore: Shaun Bythell
Editore: Einaudi
Prezzo di copertina: € 19,00
Anno di pubblicazione: 2018


Sinossi
La vita quotidiana di una libreria dell'usato in una cittadina della costa scozzese.
 Sono quindici anni che Shaun Bythell gestisce The Book Shop a Wigtown, la città dei libri sulla costa sudoccidentale della Scozia, e in questo diario ci racconta giorno per giorno un anno della sua vita, speso nel tentativo di resistere all'assalto di Amazon e degli e-books. Abbiamo così l'opportunità di capire che in realtà "vendere libri usati non vuol dire starsene seduti in pantofole, i piedi sul pouf e la pipa in bocca a leggere Declino e caduta dell'Impero romano accanto a un caminetto crepitante, in un viavai di clienti deliziosi che ti impegnano in brillanti conversazioni e se ne vanno dopo aver sganciato fasci di banconote". Al contrario, i clienti sono spesso fastidiosi e maleducati, le richieste di libri surreali ed esilaranti e gli incassi al limite della sopravvivenza, mentre le pantofole e il pouf si traducono in un girovagare quasi quotidiano tra biblioteche dismesse ed eredità librarie da smaltire e in un mal di schiena cronico dovuto agli scatoloni di libri che devono essere continuamente spostati, caricati, trasportati. E poi ci sono i dipendenti, quei pochi che Shaun si può permettere, prima fra tutti la Nicky con la sua tuta da sci sempre addosso, perennemente in ritardo, sempre pronta a creare scompiglio tra i libri ed i clienti, ad ascoltare attentamente le disposizioni del titolare per poi disattenderle regolarmente.
Shaun Bythell è anche uno degli organizzatori del Wigtown Book Festival che, partito in sordina nel 1999, con gli anni è diventato il secondo festival letterario di Scozia, arrivando ad attirare visitatori da tutto il mondo. Si svolge nell'arco di una settimana a settembre nella piazza del paese, e il Book Shop ne è una delle anime ispiratrici. Anche di questo parla il libro, svelando tanti gustosi aneddoti e retroscena.

Pregi
Si tratta davvero di una lettura piacevole e divertente, a tratti esilarante, che tra l'altro rende in pieno l'idea di quello che vuol dire essere un libraio oggi. Io, facendo più o meno lo stesso lavoro di Shaun, mi sono riconosciuto in tante delle situazioni descritte, soprattutto nel rapporto di amore e odio con certi clienti, che a volte sembrano entrare in libreria con l'obiettivo dichiarato di rovinarti la giornata. Ne è un esempio il signore che si presenta davanti al bancone dicendo: "Non mi interessano i suoi libri. Sono qui per spiegarle il mio punto di vista sull'energia nucleare". Al che giustamente l'autore chiosa: "Mezz'ora dopo la voglia di vivere non era che un lontano ricordo". Altre volte ,invece, danno vita a scenette irresistibili, a volte involontarie, che accadono all'improvviso rendendo memorabile una monotona giornata in libreria e che l'autore spesso condisce con commenti puntuali ed illuminanti.
    Mentre riparavo uno scaffale nella sezione Gialli ho ascoltato senza volere la conversazione di due anziane clienti, una delle quali, parlando di racconti dell'orrore, confondeva E. L. James con M. R. James. Si è portata a casa una copia di Cinquanta sfumature di grigio: credo che ne sarà piacevolmente sorpresa, sempre ammesso che non le venga un colpo.
Per non parlare delle richieste più improbabili, come quella del Manuale per la determinazione del sesso nei pulcini di un giorno, o la Storia delle orge.
Ma Una vita da libraio non è solo questo, è anche (e forse soprattutto) una grande dichiarazione d'amore per i libri, quelli cartacei, quelli che si impolverano e a volte ammuffiscono, che se ne stanno per decenni dimenticati in qualche soffitta o biblioteca abbandonata in attesa che il libraio li scopra e gli ridia nuova vita, con le dediche e i nomi dei vecchi proprietari scritti in matita sul frontespizio, con le lettere ingiallite usate come segnalibro, testimoni di mille vite passate e ancora in grado di suscitare emozioni.
Nell'era di Amazon e delle grandi distribuzioni il libro di Shaun rappresenta la testarda perseveranza di chi fortunatamente pensa ancora che il libro non sia un "bene da commerciare" qualsiasi, e che il suo destino finale sia quello di essere posseduto e sfogliato da un lettore.
A me non importa se uno spende due sterline e cinquanta per un romanzo Harlequin o per una consunta edizione economica dell'Etica di Spinoza. Il mio augurio, in ogni caso, è che l'esperienza di lettura sia piacevole.

Difetti
Forse un po' troppo lungo

Consigliato a 
Chi ama i libri. Leggerli, toccarli, annusarli, guardarli e, naturalmente, comprarli. 

Voto: 4/5 

 


lunedì 9 aprile 2018

CITAZIONI

"Il colore delle nuvole in quel momento ricordava quello della schiuma del mio cappuccino; invogliava a intingerci i pensieri".

"Ero fradicio di tristezza come neve in una pozzanghera".

Andrea Moro, Il segreto di Pietramala

sabato 7 aprile 2018

NUOVE USCITE 02-04-18 / 07-04-18

Tra le novità da segnalare della settimana appena trascorsa: i nuovi romanzi di De Cataldo e di Recami, la nuova raccolta di racconti di Simenon e lo stranissimo romanzo d'esordio di un autore ceco che prima o poi prenderò in mano.

L'agente del caos
Giancarlo De Cataldo
Einaudi
€ 19,00
Attraverso le vicende dell'agente Jay Dark, infiltrato nei movimenti rivoluzionari degli anni Sessanta e Settanta, l'autore pugliese ripercorre trent'anni della storia occidentale.


Il fiuto del dottor Jean e altri racconti
Georges Simenon
Adelphi
€ 12,00
Continua da parte di Adelphi la pubblicazione della serie completa dei gialli di Simenon. Questi in particolare sono stati scritti nel 1938, nel corso di un solo mese.

La clinica Riposo & Pace. Commedia nera n. 2
Francesco Recami
Sellerio
€ 14,00
Le disavventure di un arzillo vecchietto "parcheggiato" dai nipoti in una casa di riposo piuttosto inquietante.

Salvare una vita. La voce di un medico in prima linea
James Maskalyk
Einaudi
€ 14,00
Un medico d'urgenza racconta il suo lavoro, a contatto quotidiano con la disperazione e la morte, ma anche con la speranza e l'amore.

Il cosmonauta
Jaroslav Kalfar
Guanda
€ 19,00
Le surreali avventure di uno sconosciuto scenziato di Praga che diventa il primo austronauta ceco della storia. 

 




giovedì 5 aprile 2018

RECENSIONE: GIACOMO CASANOVA. LA SONATA DEI CUORI INFRANTI

Titolo: Giacomo Casanova. La sonata dei cuori infranti
Autore: Matteo Strukul
Editore: Mondadori
Prezzo di copertina: € 19,00
Anno di pubblicazione: 2018


Sinossi
Venezia, 1755. Giacomo Casanova, appena tornato nella sua città natale, viene avvicinato dalla bella dama di compagnia di una famosa contessa austriaca. La sua padrona, dice, è venuta a conoscenza del suo arrivo e lo invita quanto prima al suo palazzo. L'avvenenza della fanciulla e l'innato spirito di avventura spingono il grande libertino ad accettare. La sfida che la contessa gli lancerà sarà la causa del suo innamoramento della splendida Francesca Erizzo, di una sfida a duello, della prigionia ai Piombi, di una fuga rocambolesca e del conseguente esilio nelle vesti di spia, nella cornice di una lotta di potere che vede il suo antagonista, l'inquisitore nero Pietro Garzoni, non badare a scrupoli per cercare di salire sullo scranno più alto della Republica, quello del Doge.
E' il primo episodio di una nuova serie.

Pregi
Dopo la tetralogia dedicata ai Medici il padovano Strukul si sposta a Venezia per raccontarci le gesta del più grande libertino della storia, e lo fa con un romanzo "letterario e popolare insieme" (definizione dell'autore), in cui l'eleganza e la decadenza della città lagunare fanno da sfondo ad una serie di avventure mozzafiato. Spiccano il linguaggio ricercato e la perizia nelle descrizioni di ambienti e atmosfere, mentre il personaggio di Casanova è tratteggiato in tutte le caratteristiche che lo hanno reso famoso, sulla base dei molti documenti storici che l'autore ha evidentemente consultato.
Lettura molto piacevole che mette d'accordo gli amanti del romanzo d'avventura e quelli che cercano una scrittura attenta e ricercata, puntigliosa e precisa nel lessico e assolutamente scorrevole. Inoltre, come detto, le vicende storiche che fanno da sfondo e la stessa figura del protagonista sono il frutto di profonde ricerche documentali di cui l'autore si premura di citare le fonti nella Nota. Per cui riusciamo anche a farci un'idea della situazione sociopolitica di Venezia a metà del XVIII secolo, quando la decadenza dei costumi e le continue lotte per il potere stanno portando l'istituzione del dogado e la Repubblica stessa verso il collasso.

Difetti
Nessuno di rilievo

Consigliato a
Gli amanti dei romanzi di cappa e spada
Gli amanti del romanzo storico e avventuroso
Gli esigenti estimatori del romanzo ben scritto

Voto: 5/5  

mercoledì 4 aprile 2018

TOP 100 (1)

Primo appuntamento con la Top 100 e primi tre libri da mettere nella Biblioteca Ideale. Considerato che la lista sarà sicuramente oggetto di molte osservazioni (d'altronde si tratta di una scelta soggettiva, e ognuno è libero di dire la sua), direi di partire sul velluto indicando tre opere abbastanza ovvie, che per la loro popolarità e diffusione e per l'impatto che hanno avuto meritano credo senza ombra di dubbio di ottenere lo status di imprescindibili.
Quindi...indovinate un po'? Esatto! Primo libro della Top 100 e primo anche in ordine cronologico La sacra Bibbia (ca XII sec. a. C.), testo sacro della religione ebraica e di quella cristiana, fonte di innumerevoli interpretazioni, che ha contribuito a plasmare la civiltà occidentale e non solo, nonché il libro più venduto della storia.
Restiamo in ambito religioso col secondo top, anch'esso scontato, anch'esso tra i libri più venduti in assoluto. Si tratta ovviamente del Corano (VII sec. d. C.), il testo sacro dell' Islam, rivelato da Allah a Maometto, che regola la vita di quasi due miliardi di fedeli nel mondo.
Forse un po' meno scontato il terzo libro di oggi, che in realtà non è nemmeno un libro vero e proprio, ma una raccolta di testi religiosi e filosofici che per secoli non sono stati riportati in forma scritta. Dovevano infatti essere trasmessi per via orale esclusivamente a coloro che erano autorizzati a riceverne gli insegnamenti, pena il versamento di piombo fuso nelle orecchie. Si tratta delle Upanishad (ca IX sec. a. C.), che stanno alla base delle religioni e delle filosofie induiste.

Bene. Dopo aver esaminato i tre testi religiosi fondamentali dalla prossima puntata aggiungeremo qualcosa di più prosaico, ma sempre, assolutamente, imprescindibile!
  

lunedì 2 aprile 2018

RECENSIONE: IL MAGO E LA FIGLIA DEL BOIA

Titolo: Il mago e la figlia del boia
Autore: Oliver Potzsch
Editore: Neri Pozza
Prezzo di copertina: € 19,00
Anno di pubblicazione: 2017




Sinossi
In questo quarto capitolo della serie dedicata alla figlia del boia, Magdalena Kuisl e il marito balneatore Simon devono confrontarsi con la superstizione dei monaci del monastero baverese di Andechs nei confronti della scienza, destreggiandosi tra frati stregoni, eremiti pazzi e inquietanti automi che sembrano godere di vita propria. I due avranno bisogno di tutto il loro coraggio e acume investigativo per dipanare l'intricata matassa di segreti, gelosie, risentimenti e amori proibiti che si nasconde dietro l'apparente rettitudine della vita dei monaci, mentre si susseguono gli omicidi e la loro stessa vita e quella dei loro figli viene messa seriamente in pericolo. Chi meglio di Jakob Kuisl, boia di Schongau e padre di Magdalena, può aiutarli in questa impresa?


Pregi
Oliver Potzsch si conferma uno dei migliori interpreti contemporanei del giallo storico di ambientazione monastica, al pari di autori come Ellis Peters, Peter Tremayne e del nostro Marcello Simoni, tutti epigoni dell'insuperato capostipite Il nome della rosa, romanzo al quale Potzsch strizza l'occhio in più di un'occasione. Ambientazione accurata, personaggi di spessore che si imprimono nella memoria, trama piena di colpi di scena e una tensione che si scioglie solo nelle ultime pagine fanno di quest'opera un piacevolissimo intrattenimento e permettono al lettore di dare uno sguardo ad un'epoca, il 1600, in cui lo spirito scientifico comincia a soffiare minaccioso sulle certezze che sembravano incrollabili della Chiesa.

Difetti
Nessuno di rilievo

Consigliato a
Gli amanti del giallo storico e del romanzo storico tout court.

Voto: 5/5