martedì 24 novembre 2020

RECENSIONE: DIMMI CHE NON PUO' FINIRE



 Titolo: Dimmi che non può finire

Autore: Simona Sparaco

Editore: Einaudi

Anno di pubblicazione: 2020

Prezzo di copertina: € 18,00

 

"In matematica ero di gran lunga la più brava della classe. Con i numeri era stato amore a prima vista. [...] Si fidavano di me, come io di loro".

Sinossi 

  Amanda nutre da sempre una passione particolare per i numeri. Fin da piccola le piace dare un significato alle cifre che le cadono sotto gli occhi, contare gli oggetti, le automobili che vede passare, i pallini antistress che le rimangono incollati alla mano quando la infila nella loro sacchetta sempre pronta in tasca. I numeri la aiutano a interpretare ciò che le accade, a dare ordine al caos delle cose e degli eventi, a far luce sul carattere delle persone e perfino a prevedere il suo futuro. Sì, perché ogni volta che sta vivendo una situazione che la rende felice, che riguardi l'amicizia, l'amore o un aspetto qualsiasi della sua vita quotidiana, i numeri irrompono nella sua vita per suggerirne la data di scadenza. Sempre puntuali, sempre precisi. Così, quando succede, lei gioca in anticipo, interrompendo volontariamente quell'esperienza, cosa che le permette di evitare il trauma di una fine improvvisa, ma che le impedisce di seguire i propri sogni fino in fondo. Anche per questo la vita della ventiseienne Amanda non sembra un granché: vive con la madre, ha due sole amiche, non ha un fidanzato e lavora da tempo per una fortunata trasmissione televisiva. Quando la ragazza sarà costretta (dai numeri) a perdere questo impiego sicuro e a ingegnarsi per cercarne un altro, finirà a fare la baby sitter presso una famiglia facoltosa, convinta che se svolge un lavoro che non la soddisfa (i bambini non le sono mai piaciuti), quel lavoro non potrà perderlo mai. Il bel rapporto che si creerà col bambino prima e con suo padre poi, però, risveglierà zone sopite del suo cuore, aiutandola ad affrontare i nodi irrisolti della sua vita e del suo carattere e diventando ben presto insostituibile. Ed ecco che allora, puntuali, arrivano i numeri ad annunciarne la fine imminente. Amanda a questo punto dovrà scegliere: continuare a rinunciare alla vita o, per la prima volta in vita sua, rischiare di affrontare il proprio destino? 

 

Commento

  Dimmi che non può finire è un romanzo scorrevole e delicato, ben scritto e architettato, con una protagonista credibile (nonostante il potere "magico" che possiede) e una trama che coinvolge fino alla fine. Si intuisce presto come la capacità di Amanda di anticipare il futuro attraverso i numeri sia più una condanna che una dote, e il percorso che la porterà a prenderne atto costituisce il messaggio profondo del libro, che invita ad affrontare la vita senza timori irrazionali, godendosi i momenti di felicità senza pensare, masochisticamente, che prima o poi finiranno. Tanto poi, come dice Samuele, tutto ricomincia, e in ogni caso la voglia ed il piacere di vivere le occasioni che ti fanno stare bene devono essere sempre superiori alla paura che possano, un giorno, finire. Sarà proprio Samuele, sorta di anima gemella non ancora corrotta dal cinismo e dalla disillusione, a mostrare per la prima volta ad Amanda che i numeri non possono essere la vita, e sarà poi Davide, il padre, ad aiutarla infine a sconfiggerli. Interessanti sono anche i personaggi di contorno, che danno spessore al racconto arricchendolo con sfaccettature e punti di vista diversi: Emma, la madre di Amanda, che ha da tempo rinunciato alla vita e che continua inutilmente a sperare che il marito torni a casa; la bella e vanesia Vanessa, soubrette televisiva, una delle pochissime persone che conoscono il potere di Amanda; la psicoterapeuta Vanda, sempre disponibile a raccogliere le sue confidenze e i suoi sfoghi; l'irreprensibile signora Crescenzi, madre di Davide e nonna di Samuele, insofferente dell'indole troppo poco nobile della nuova baby sitter; e infine Arlina, la domestica tuttofare di casa Crescenzi, inflessibile e fredda esecutrice degli ordini della padrona.

  Questo romanzo si è insomma rivelato una lettura piacevole, capace di intrattenere e di rasserenare l'anima. Si legge in poche ore, ma il messaggio che lancia può restare per sempre.

 

 Voto: 4/5

 

                     

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