mercoledì 1 maggio 2019

RECENSIONE: ELEVATION


Titolo: Elevation
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo di copertina: € 15,90

"Il peso lo potevi sentire, certo [...], ma in fondo non era, proprio come il tempo, solamente un costrutto umano? Le lancette dell'orologio, i numeri sulla bilancia non erano solo dei modi per tentare di misurare forze invisibili che sortivano effetti visibili? Un debole sforzo per ingabbiare una realtà più grande, che andava oltre ciò che gli umani consideravano realtà?".

Sinossi:
Scott Carey è un uomo di mezz'età con qualche chilo di troppo, un buon lavoro e una casa grande che è diventata ancora più grande da quando la moglie lo ha lasciato a vivere da solo col gatto. La sua vita non sarebbe male, se non fosse per quel piccolo dettaglio di cui si è accorto una mattina quasi per caso, quando si è deciso, per la prima volta dopo tanto tempo, a pesarsi. Come poteva essere che un omone grande e grosso come lui pesasse così poco? Il sospetto che la bilancia non fosse precisa verrà spazzato via nei giorni successivi, sostituito da una certezza tanto assurda quanto inquietante: ogni giorno Scott pesa un po' di meno, anche se il suo aspetto fisico resta invariato. Non solo, il suo peso non cambia qualunque cosa indossi o porti con sè salendo sulla bilancia. All'inizio la scoperta lo terrorizza, poi, poco a poco, mentre il tempo passa e i chili diminuiscono, decide di accettare la sua incredibile condizione, evitando di sottoporsi agli esami dei medici (che con ogni probabilità lo avrebbero fatto diventare un fenomeno da baraccone) e godendosi il surplus di energia che i suoi muscoli, abituati a sostenere un uomo di più di cento chili, gli concedono. Scott è sereno, può mangiare tutto quello che vuole, salire e scendere le scale senza avere il fiatone, insieme ai chili gli sembra di aver perso anche un bel po' di anni. Ma cosa succederà quando il suo peso risulterà uguale a zero? La tabella che ha compilato gli dice che mancano ancora diversi mesi, ma i tempi si accorciano quando si accorge che la perdita di peso non è regolare, anzi sembra accelerare in maniera esponenziale man mano che i giorni passano. Le uniche persone con le quali si confida sono Bob Ellis, un medico in pensione di cui si fida ciecamente, sua moglie Myra e le due proprietarie del nuovo ristorante messicano del paese, Missy Donaldson e Deirdre McComb, le quali, essendo lesbiche, e per di più sposate, non sono ben viste dalla maggioranza repubblicana e conservatrice dei cittadini. Sarà proprio a loro due che Scott deciderà di dedicare il tempo che gli rimane, cercando di aiutarle a risollevare le sorti della loro attività, boicottata a causa del pregiudizio. E saranno loro due, insieme a Bob e Myra, ad aiutarlo ad affrontare il sempre più imminente giorno zero.      

Commento:
Il racconto (perchè di racconto si tratta: 195 pagine in-sedicesimo con ampi margini e spaziature, e caratteri in formato ipovedenti) è un chiaro riferimento (reso esplicito dalla dedica, ma soprattutto dal nome del protagonista) al romanzo di Richard Matheson Tre millimetri al giorno, in cui un altro Scott Carey, dopo essere rimasto esposto ad una nube radioattiva, scopre con sgomento di aver cominciato a rimpicciolirsi, appunto, di tre millimetri al giorno. Il romanzo sarà piaciuto al nostro re del brivido al punto da fargli sentire la necessità di rendergli omaggio, e per farlo ha confezionato una storia che avrebbe potuto benissimo essere contenuta in una raccolta, assieme ad altri racconti, ma che secondo me non merita l'onore di un volume a sè stante (e non merita nemmeno i 15 euro e novanta che la Sperling ci chiede di sborsare per leggerla). 
Tutto bene fino ad un certo punto, la lettura è scorrevole e lo spunto di partenza è sufficientemente stuzzicante da farci procedere velocemente per scoprire cosa potrà mai accadere a questo pover'uomo che senza nessuna colpa apparente si ritrova a dover fronteggiare una situazione tanto assurda. King è bravissimo, come il solito, a catturare l'attenzione e a farci entrare in empatia coi suoi personaggi, a farci entrare nella storia e a creare con pochi abili tratti una cornice assolutamente viva e verisimile. Ci si sta bene, in questa storia, comodi e rilassati, attenti, partecipi. Tanto bene che la delusione è forte quando l'autore, forse contagiato dall'accelerazione esponenziale della perdita di peso di Scott, accelera a sua volta la narrazione per arrivare ad un finale troppo brusco, quasi frenetico, che ci coglie impreparati e frustrati. Perché l'aspetto più intrigante di questo genere di storie sta proprio nel finale, nello scoprire cosa succederà al protagonista e, magari, anche le cause che lo hanno portato a vivere quella situazione (ma le cause non sono indispensabili: La metamorfosi di Kafka resta un capolavoro anche se non sappiamo perché Gregor Samsa si è trasformato in un insetto), cause che in Matheson erano riconducibili alla nube radioattiva e che qui non ci vengono mostrate. Il finale mi ha deluso, quindi, ma in genere mi ha deluso la pochezza del progetto complessivo, al di là degli aspetti positivi che ho descritto sopra, la storia che diventa una storiella, un raccontino fine a se stesso, non degno, appunto, di un volume che assomiglia tanto ad un'astuta operazione commerciale degli editori. La tanto sbandierata denuncia del pregiudizio contro le coppie gay (sbandierata dagli addetti al lancio del libro, più che altro), poi, se dal punto di vista ideologico ci rende partecipi delle ammirevoli opinioni in materia dell'autore, da quello della storia in sè sembra passare in secondo piano, si ha cioè l'impressione che King la usi come un mero pretesto per dare a Scott uno scopo nei suoi ultimi (forse) giorni di vita (anche il rapporto tra Scott e Deirdre subisce una poco verisimile accelerazione esponenziale, passando in poche pagine da scontrosa antipatia ad affetto incondizionato). 
Insomma, in questo libro ho trovato solo pochi sprazzi del King che conosco. Resto in attesa del suo prossimo, vero, romanzo, col quale saprà sicuramente farmi dimenticare questo raccontino interlocutorio.  
    

Consigliato a:
I superfan di Stephen King, quelli che non se ne possono perdere nemmeno uno.

Voto:
2/5 

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