TOP 100 (5)
Per il quinto appuntamento con la mia Top 100 (i cento libri imprescindibili) ho scelto un'opera che da quattrocento anni non smette di divertire, far sognare e riflettere i lettori di tutto il mondo. Don Chisciotte della Mancia è da molti considerato il primo romanzo moderno della storia della letteratura, con un eroe problematico e sfaccettato che cerca il proprio posto in un mondo che sembra non corrispondere alle sue aspettative e con uno stile nuovo, che fonde assieme e supera i generi della prosa che aveva come riferimento (letteratura cavalleresca, novellistica, romanzo picaresco) per creare qualcosa di assolutamente originale. Le chiavi e i livelli di lettura sono molteplici, e ciò lo rende adatto ad un pubblico variegato, che può limitarsi al semplice intrattenimento oppure approfondire le riflessioni sulla storia e sulla letteratura del tempo che affiorano tra le righe delle avventure dell'hidalgo spagnolo e del suo fido scudiero Sancho Panza. Il capolavoro di Miguel de Cervantes, infatti, è da tutti conosciuto come una spassosa parodia dei romanzi e dei poemi cavallereschi che nel cinquecento stavano riscuotendo un grande successo, ma è anche molto altro: una critica alla piccola nobiltà terriera (di cui lo stesso Cervantes faceva parte), ancorata a miti e tradizioni del passato e incapace di rapportarsi con la modernità; la rivolta dell'individuo di fronte alle ingiustizie della vita e alla cruda realtà che annulla l'immaginazione; il tema del viaggio come fuga e come ricerca dell'assoluto; la sfiducia nei confronti dell'armonia tutta rinascimentale tra uomo e natura; l'idealismo (Don Chisciotte) contro l'istinto (Sancho). E grande è stata l'influenza che il libro ha avuto nei secoli, non solo in letteratura, ma anche nell'immaginario collettivo, con fatti e personaggi che sono entrati a far parte del linguaggio comune (come l'aggettivo "donchisciottesco", o la famosa lotta contro i mulini a vento).
La prima edizione del Don Chisciotte risale al 1605, ma poi l'autore, per rispondere ad un apocrifo Secondo Don Chisciotte pubblicato nel 1614 da un autore sconosciuto sotto pseudonimo, reputò necessario scriverne una seconda parte che fu pubblicata, assieme alla prima, nell'edizione definitiva del 1615.
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