domenica 4 novembre 2018

RECENSIONE: LA TERRA MALEDETTA


Titolo: La terra maledetta
Autore: Juan Francisco Ferràndiz
Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo di copertina: € 19,90

Strada facendo aveva visto case in rovina e terreni ricoperti di immondizie, uomini emaciati e donne vestite di stracci. Anche i bambini che correvano dietro la comitiva avevano un aspetto denutrito. Ovunque non si vedeva altro che miseria.
"Questa città sta morendo, Jordi"

Sinossi: Quando Frodoino arriva a Barcellona, nell'anno del Signore 861, la città versa in condizioni disperate: sporcizia ovunque, edifici diroccati, miseria. Le 1500 anime che la popolano hanno dovuto sopportare per anni le incursioni saracene del confinante Emirato di Cordova e le vessazioni dei nobili locali, più interessati ad arricchire le proprie finanze che a sostenere il popolo. Il grande villaggio comitale è "la frontiera", l'ultimo avamposto del regno franco di Carlo il Calvo, uno dei grandi regni in cui è stato diviso l'Impero di Carlo Magno. Il venticinquenne rampollo del nobile casato dei Rairan di Reims vi è stato inviato con il compito, reputato impossibile dai suoi stessi mandanti, di rinsaldare la fede cristiana, minacciata dall'espansione del rito mozarabico, e di ricostruire la cattedrale che sta cadendo in rovina. Nominato vescovo, Frodoino si servirà della propria forza d'animo e di una scaltrezza che nemmeno lui pensava di possedere per conquistare nuove terre coltivabili e allargare così la popolazione, per ricostruire la cattedrale, per ridare una speranza di pace e tranquillità ai vecchi abitanti e ai nuovi coloni. Versato più nelle faccende mondane che nella guida delle anime, con l'aiuto di un manipolo di cavalieri fedeli, del vecchio monaco Servusdei che lo ha accompagnato dalla Gallia, di pochi amici, nobili e meno nobili, e sorretto dall'amore per la bella Gota, "l'anima di Barcellona", il giovane riuscirà a far fronte ad un compito che diventerà via via sempre più arduo, arrivando a coinvolgere le più alte sfere del potere, fino al trono dell'Imperatore.

Pregi: E' davvero appassionante questo romanzo storico che sotto molti aspetti viene naturale accostare a opere come La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones e I pilastri della terra di Ken Follett. La cornice storica è affascinante e ben documentata, i fatti e i personaggi principali (compreso il nostro Frodoino) sono tutti reali, l'atmosfera del tempo è resa bene, gli intrighi politici arricchiscono la trama e la rendono avvincente, i voltafaccia dei potenti, la loro crudeltà o la loro nobiltà d'animo, insieme alle diverse, travagliate storie d'amore tra i protagonisti incentivano la partecipazione emotiva, coinvolgono e spingono a proseguire nella lettura. Ho trepidato coi Cavalieri della Marca, mi sono commosso per le disavventure di Elisia e di Rotel, ho tifato spudoratamente per Isembardo e Frodoino, mi sono indignato contro i cattivi Bernardo e Drogone, sono rimasto ammaliato da Gota e dalla pericolosa Richilde, mentre ascoltavo inni sacri e clangori di battaglia, avvolto dai profumi soavi delle dame di corte o dal tanfo dei cadaveri putrescenti, sempre immerso e sempre partecipe, anche quando le disquisizioni tattiche e politiche si facevano ostiche e la facevano da padrone. Insomma, ho trovato questo romanzo ben bilanciato nei suoi ingredienti, con la giusta dose di violenza, amore, intrighi, storia e passioni, il tutto raccontato con una prosa fluida e controllata, mai sopra le righe, e la tipica sensibilità degli autori spagnoli per le descrizioni. L'ammirazione di Falcones per questo scrittore è pienamente giustificata.

Difetti: forse un filino troppo lungo.

Consigliato a
Chi ha amato La cattedrale del mare e I pilastri della terra 
Gli amanti del romanzo storico avventuroso 

Voto
5/5        

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