mercoledì 16 maggio 2018

RECENSIONE: DIVORARE IL CIELO

Titolo: Divorare il cielo
Autore: Paolo Giordano
Editore: Einaudi
Prezzo di copertina: € 22,00
Anno di pubblicazione: 2018


Sinossi
Teresa ha quattordici anni quando conosce i ragazzi. Anche quell'estate è partita col padre per passare le vacanze nella tenuta della nonna a Speziale. La madre, che non ha mai amato quelle escursioni estive nella assolata campagna pugliese, come ogni anno è rimasta nella loro casa di Torino. Le proprietà della nonna confinano con una masseria, abitata da persone che i vicini considerano "gente strana". E' da lì che provengono i ragazzi. C'è Nicola, il più grande e il più maturo, quello che in qualche modo controlla e tiene a bada gli altri; c'è Tommaso, l'albino, timido e impacciato, che sembra il più piccolo e il più bisognoso di attenzioni; e c'è Bern, "occhi nerissimi, un po' ravvicinati", sfrontato e coraggioso, che fin dal primo incontro smuove qualcosa nel cuore inesperto di Teresa. I tre vivono nella masseria insieme a Cesare, padre di Nicola e zio di Bern, sorta di santone che provvede alla loro educazione rigidamente religiosa con fermezza ma anche con generosa e affettuosa dedizione, e Floriana, la sua compagna. Teresa, un po' alla volta, estate dopo estate, entrerà sempre più a fondo nella vita singolare di quella piccola comune, partecipando ai loro riti, alle loro preghiere, ai loro sforzi per realizzare il sogno di un'esistenza completamente autogestita nel rispetto assoluto della natura e dell'ambiente. Ma così facendo verrà inevitabilmente messa a parte anche delle tante piccole idiosincrasie che quella convivenza apparentemente idilliaca porta con sè. I ragazzi infatti crescono, e cresce anche il loro desiderio di indipendenza, cresce la voglia di sperimentare, di allargare quell'orizzonte ristretto nel quale Cesare li tiene confinati, con la sua rigida morale cattolica e i suoi tanti divieti. E cresce, di conseguenza, l'istinto di ribellione. Motore di questa forza centrifuga è Bern, dominato da un amore per la vita che lo fa sorprendere come un bambino di fronte a qualsiasi novità, che lo fa correre incontro ad ogni occasione, che gli farebbe divorare il cielo, se solo potesse. E Teresa, che nel frattempo è cresciuta ed è alle soglie della maggiore età, viene attratta da questa energia magnetica con una forza sconosciuta, potente, che scoprirà essere l'amore più importante della sua vita e che la terrà legata a quel ragazzo e a quella terra ben più a lungo di quanto avesse mai potuto immaginare. Le strade di Bern, Tommaso e Nicola, fratelli al di là del patrimonio genetico, ad un certo punto si divideranno, ma resteranno sempre legate da quel passato che ha segnato la loro formazione di uomini e da una complicità che andrà al di là di qualsiasi scelta. Sarà una tragedia alla fine a dividerli, una tragedia che farà cedere in un singolo istante fatale le tante piccole crepe che la ragazza del nord aveva negli anni, inconsapevolmente, scavato tra di loro. Resterà solo l'amore tra Bern e Teresa, completo, consapevole, resistente ad ogni avversità, anche ad una fine decretata ufficialmente ma mai realmente vissuta come tale. E resterà la masseria, il teatro principale di questa storia e la sua forza motrice, simbolo di quella ricerca di una vita semplice a contatto con la natura che fin dall'inizio ha mosso i protagonisti di questa storia, ma che alla fine ha richiesto un tributo di sacrifici e di vittime che nessuno di loro avrebbe mai creduto possibile. 

Pregi
Questo è uno di quei romanzi che capita raramente di avere la fortuna di leggere. Merce rara in un'epoca in cui il numero di pubblicazioni è di gran lunga superiore a quello dei lettori. Trovare un libro come questo significa veramente scovare l'ago nel pagliaio, la perla rara, la pagliuzza dorata. Potente, intenso, generoso, pulito. Puro. Paolo Giordano ritrova l'ispirazione de La solitudine dei numeri primi, romanzo che lo aveva posto di diritto tra i più interessanti scrittori italiani, e ci aggiunge una maturità ed una consapevolezza nei propri mezzi che gli fa superare i confini del nostro Paese. Non è più "soltanto" un bravo scrittore italiano, è un grande scrittore tout court che può, anzi deve, diventare un punto di riferimento. Non vorrei sembrare esagerato, ma in certi momenti ho davvero avuto la sensazione di leggere qualcosa di importante, uno di quei libri, ormai diventati classici, che riprendo in mano quando ho voglia di riconciliarmi con il piacere della lettura, quando ho bisogno di ricordare che c'è ancora qualcuno che sa veicolare un messaggio con giri di parole che non possono essere che quelli, chiari, precisi, inevitabili, essenziali. Qualcuno, insomma, che sa ancora, per fortuna, scrivere bene. Perchè è questo che Giordano sa fare, nè più nè meno che scrivere bene, e vi assicuro che nel panorama letterario di oggi, al di là di quanto si potrebbe pensare (e che in realtà dovrebbe essere ovvio per tutti coloro che hanno l'ardire di pubblicare qualcosa...) non è affatto scontato. La sua scrittura infatti è tersa, pulita, ispirata, secca e appuntita al punto da graffiarti dentro, ti afferra le viscere e te le torce, mostra le cose, gli accadimenti, i personaggi e i complessi rapporti tra di loro agli occhi prima della mente, poi del cuore e infine della pancia, in un percorso fluido e inesorabile che non trova ostacoli nella lettura. Lo stile di Giordano rispetta in pieno la regola del "prima togliere", e togliendo aggiunge un sacco di cose: chiarezza, scorrevolezza, potenza, coinvolgimento profondo, empatia. Tanto essenziale nello stile quanto carico di emozioni e sensazioni, il romanzo risulta intenso come la vita dei protagonisti, in bilico tra ragione e istinto, crudele come la natura che non guarda in faccia niente e nessuno, puro come i sentimenti che muovono Bern incontro alla sua ansia di vivere e Teresa incontro a Bern, terso come il cielo sacro che sovrasta e avvolge la masseria. Insomma, per chi non l'avesse ancora capito, questa è Letteratura, e questo è il libro più bello che ho letto quest'anno.

Difetti
Nessuno

Consigliato a 
Chi cerca nella lettura un'esperienza piena ed appagante

Voto
5/5                 

Nessun commento:

Posta un commento