sabato 25 agosto 2018

RECENSIONE: I FIGLI DI DIO


Titolo: I figli di Dio
Autore: Glenn Cooper
Editore: Nord
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo di copertina: € 20,00

Sinossi
Abbiamo tre ragazze cattoliche, di nome Maria e di età compresa tra i quindici e i diciassette anni, provenienti da tre luoghi diversissimi, tutte presunte vergini e tutte rimaste incinte grossomodo allo stesso momento.
Questa, nelle parole di papa Celestino VI, l'idea di partenza del nuovo thriller firmato Glenn Cooper. Le tre Marie, tutte appartenenti a famiglie disagiate, provengono dalle Filippine, dal Perù e dall'Irlanda, e si scoprono incinte dopo essere state investite da una luce fortissima e aver sentito una voce che diceva loro di essere le prescelte. E sono tutte, inequivocabilmente, vergini. La notizia fa subito il giro del mondo, ma viene accolta con prudenza dal Vaticano, che prima di dichiarare il miracolo vuole procedere con tutti gli accertamenti del caso. E' per questo che il papa, un progressista che sta cercando di modernizzare la Chiesa rispondendo alle istanze riformatrici della società contemporanea (con chiaro riferimento a papa Francesco), chiede l'aiuto di Cal Donovan, professore di teologia di Harvard già protagonista di altri due romanzi di Cooper (Il segno della croce, Nord 2016 e Il debito, Nord 2017). L'intento di Cal è quello di parlare con le tre ragazze, ma fa in tempo a incontrare solo la filippina Maria Aquino e l'irlandese Mary Riordan, perchè nel frattempo la peruviana Maria Mollo viene rapita, sorte che nel giro di pochi giorni toccherà anche alle altre due. Indagando sull'accaduto il nostro professore si imbatterà in un piano organizzato dalla fazione più tradizionalista della Chiesa cattolica atto a destabilizzare il papato di Celestino, e dovrà impegnarsi in una corsa contro il tempo per ritrovare le ragazze e far luce su un mistero, quello del triplice concepimento virginale, che sta tenendo col fiato sospeso milioni di cattolici in tutto il  mondo. 

Pregi
Ottima, come sempre quando parliamo di Glenn Cooper, l'idea di partenza. E' uno spunto intrigante che riuscirà a catturare diversi lettori, anche quelli meno avvezzi ai thriller "alla Dan Brown" come questo. Affascinante anche la figura di Cal Donovan, distinto e preparatissimo professore di Harvard che non ha paura di scendere in campo e di sporcarsi le mani quando la situazione lo richiede, amico di vecchia data di papa Celestino (per la genesi del loro rapporto si vedano i due romanzi che li vedono protagonisti, citati nella sinossi), inguaribile sciupafemmine con un amore dichiarato e mai rinnegato per la vodka. Stuzzicante poi il classico connubio tra scienza e fede, più volte riproposto da Cooper nelle sue opere, ma sempre in grado di divertire e avvincere. Qui in particolare il confronto tra teologia e bioingegneria per cercare di dare una spiegazione al concepimento virginale è il principale fattore di suspance, che invoglia il lettore a girare pagina fino alla fine. E poi, come in ogni thriller che si rispetti, c'è l'aspetto poliziesco e avventuroso, in cui chi sono i buoni e chi i cattivi dipenderà, appunto, dallo svelamento del mistero legato alle tre ragazze e ai bambini che portano in grembo. Un buon numero di personaggi ben delineati e di ambientazioni sparse un po' in tutto il mondo completano il quadro di un romanzo che si fa leggere e apprezzare.

Difetti
Il romanzo è buono, per tutti i motivi suddetti, ma mi resta la sensazione che sia anche un'occasione mancata. Ho avuto l'impressione che lo svolgimento non sia stato completamente all'altezza dell'ottimo spunto iniziale, che l'idea cioè di un triplice concepimento virginale di tre ragazze di nome Maria in tre continenti diversi, della stessa età di quella che aveva la madre di Gesù quando è stata visitata dallo Spirito Santo, avrebbe potuto essere sfruttato meglio sia dal punto di vista scientifico che, soprattutto, da quello religioso. Magari sono troppo esigente (sono uno dei suddetti fans dei thriller "alla Dan Brown"), certo è che avrei preferito che l'autore calcasse di più la mano sulle possibili implicazioni religiose di un fatto di tale, dirompente, portata piuttosto che su tutto quell'armamentario del thriller classico (estorsioni, rapimenti, inseguimenti, sparatorie) che andrei a cercarmi in altri autori, se e quando ne avessi voglia. Per lo stesso motivo sono stato un po' deluso dal finale, ineccepibile per quanto riguarda il thriller, scialbo e convenzionale dal punto di vista teologico. Ma, ripeto, magari sono io che mi ero fatto troppe aspettative... Sta di fatto che a mio parere Glenn Cooper, pur restando un ottimo inventore di storie, sempre originali e interessanti, rimane comunque un gradino sotto al suo maestro Dan Brown, che del connubio tra thriller, scienza, arte e religione rimane il maestro indiscusso. 

Consigliato a 
Gli amanti del thriller "alla Dan Brown"

Voto
3/5         
 

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