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lunedì 30 novembre 2020

RECENSIONE: LA VIA DEL MALE

 


Titolo: La via del male

Autore: Robert Galbraith

Editore: Salani

Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo di copertina: € 14,90

 

  In questo terzo capitolo della serie, Cormoran e Robin sono alle prese con un caso decisamente più cruento dei precedenti, in cui un serial killer recapita alla loro agenzia di investigazioni pezzi di cadavere in più o meno avanzato stato di decomposizione. I pacchi sono tutti indirizzati a Robin, ma Strike intuisce subito come il misterioso assassino sia in qualche modo legato al suo passato privato e a quello di agente dei Servizi Segreti. Per questo individua quattro sospetti che per ragioni diverse potrebbero covare un desiderio di vendetta nei suoi confronti e, mentre il futuro dell'agenzia sembra appeso a un filo per la mancanza di clienti dovuta proprio alla cattiva fama derivata dal coinvolgimento dei due in una vicenda tanto scabrosa, convoglia tutto il suo impegno e quello della sua solerte assistente nel loro pedinamento. Attraverso le figure di questi quattro personaggi (che si riducono ben presto a tre), ma soprattutto attraverso le circostanze che li hanno portati ad incrociare le loro vite con quella del nostro protagonista, veniamo a conoscenza di pezzi del passato di Strike che non ci erano ancora stati rivelati, arricchendo così di nuove sfumature la personalità di un personaggio che svela poco a poco, romanzo dopo romanzo, le tante sfaccettature del suo carattere. Ma anche Robin si evolve e, coerentemente con le sue ambizioni e la sua passione per le indagini, passa da segretaria tuttofare a coraggiosa agente sul campo che, nonostante alcuni errori dovuti più che altro alla sua inesperienza e al suo radicato senso di giustizia, contribuisce alla pari di Strike alla risoluzione del caso. C'è poi la faccenda del matrimonio, contraltare sentimentale che alleggerisce i toni pulp delle indagini, che incombe sempre di più sulla vita privata della ragazza, i cui preparativi le offrono a volte una via di fuga dallo stress del lavoro, ma più spesso le creano ulteriori grattacapi legati all'insicurezza insita nel suo rapporto con Matthew. Questi, infatti, fa gran poco per assicurarsi la fiducia della fidanzata, continuando ad osteggiarne l'impiego ritenuto non all'altezza e a nutrire dubbi sulla reale natura del suo rapporto con Strike. Se per quanto riguarda il lavoro possiamo tranquillamente metterci dalla parte di Robin, che fin da piccola nutre una grande passione per l'arte investigativa e giustamente non ha nessuna intenzione di lasciare una professione che le dà finalmente la possibilità di realizzarla, abbiamo meno certezze sulla trasparenza del suo rapporto col capo, che anche se ufficialmente è strettamente limitato all'ambito lavorativo, sembra virare, man mano che i due si conoscono meglio, verso un'amicizia venata di vago e ondivago sentimentalismo. Anche questo è un aspetto in evoluzione, che fa parte della struttura della saga e che sicuramente ci riserverà sviluppi al momento tutt'altro che prevedibili.

  Non posso che dare un giudizio positivo a questo giallo che, come gli altri della serie, gode di una trama coinvolgente, di una scrittura precisa e scorrevole e di personaggi perfettamente riconoscibili, ai quali si resta affezionati. J.K. Rowling alias Robert Galbraith riesce a farci respirare l'atmosfera in cui sono immersi i fatti, rendendoci partecipi di intuizioni e sensazioni, accompagnandoci alla soluzione del caso attraverso momenti fatti di terrore e raccapriccio, di nebbie e di pioggia, di umori instabili, di forza d'animo e di debolezze, di fragili sentimenti e di dure prevaricazioni. La suggestione è potente, l'immedesimazione completa, la voglia di restare il più a lungo possibile dentro la storia costante. Come i due precedenti è un romanzo autoconclusivo per quanto riguarda il caso e le indagini, ma è legato agli altri dal punto di vista dell'evoluzione dei personaggi, con la trama della loro vita privata che, com'è detto, costituisce una linea di lettura che inizia ne Il richiamo del cuculo e si sviluppa di pari passo con il procedere della saga. Consiglio quindi di leggere questi romanzi nell'ordine di uscita, per poter apprezzare al meglio la nascita e la crescita di questo complesso rapporto tra Cormoran e Robin, che costituisce un elemento portante dell'intera serie (al pari delle indagini poliziesche) e da cui deriva la carica empatica dei due protagonisti.