mercoledì 3 ottobre 2018
SUL COMODINO: GEORGE, FERRANDIZ, BARICCO
Sul comodino oggi ci piazzo due libri che vorrei tanto trovare il tempo di leggere e uno che comincerò subito. Quelli in attesa sono due romanzi storici, che mi fanno voglia soprattutto perché sono collegati ad altri due che ho letto tempo fa e che mi erano piaciuti parecchio. Margaret George è infatti l'autrice de Il re e il suo giullare, libro uscito nel lontano 1986 che si presenta come una autobiografia romanzata di Enrico VIII annotata dal buffone di corte Will Somers. Si tratta quindi di un romanzo, ma ben documentato e fedele ai fatti storici, scritto con perizia e passione, che mi ha fatto entrare nell'atmosfera del tempo e approfondire vicende e personaggi di cui allora sapevo poco. In questo Nerone, appena uscito per Longanesi (€ 22,00), l'autrice americana sembra aver tenuto lo stesso approccio: una ricca documentazione sta alla base di un romanzo che cerca di mettere nella giusta prospettiva uno dei personaggi più chiacchierati della storia. Per un amante della storia antica come me è tutto grasso che cola!
Con l'altro romanzo storico ci spostiamo qualche secolo indietro nel tempo, fino ad un periodo fra i più interessanti e affascinanti: l'Alto Medioevo. Juan Francisco Ferrandiz ambienta infatti il suo La terra maledetta (Longanesi, € 19,90) nel IX secolo d.C., in quel "piccolo e sparuto avamposto ai confini estremi del Sacro Romano Impero" destinato a diventare una grande città che si chiamerà Barcellona. Anche in questo caso l'autore (un avvocato spagnolo di 47 anni) ha compiuto una approfondita ricerca storica per cercare di rendere al meglio la cornice entro cui si svolgono le avventure del vescovo Frodoino, inviato sul posto dal re Carlo il Calvo per pacificare quei luoghi devastati dalle incursioni dei saraceni e dall'avidità dei nobili locali, e la sua storia d'amore con la bella Gota. Ma al di là dell'interesse per il periodo trattato e della trama che sembra molto intrigante, quello che mi ha attirato verso questo libro è stato soprattutto l'accostamento fatto dalla critica ad un romanzo di qualche anno fa che ho amato intensamente: La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones, autore che ho anche avuto la fortuna di conoscere e che ha dato la sua benedizione a questo nuovo romanzo ambientato nella sua amata città.
Infine, last but not least (come dicono quelli bravi), il libro pronto per essere letto (e che sarà oggetto della mia prossima recensione). Si tratta di The Game, di Alessandro Baricco (Einaudi, € 18,00), autore che ho frequentato parecchio anni fa (ho adorato Oceano mare!), ma che ultimamente ho un po' trascurato. Mi ritorna fra le mani adesso, anche lui con un libro che me ne riporta alla mente un altro, uscito nel 2006, che ho anche usato per la mia tesi di laurea. Sto parlando de I barbari, un saggio che si proponeva di analizzare con sguardo il più possibile obiettivo, al di fuori dei luoghi comuni, la situazione sociale e personale dell'uomo contemporaneo, alle prese con una serie di cambiamenti epocali che sembravano in grado di modificarne radicalmente usi, costumi, abitudini, mentalità, princìpi. In questo The Game (uscito appena qualche giorno fa), da quello che ho intuito, lo scrittore torinese torna sull'argomento, cercando in qualche modo di aggiornare quel vecchio saggio, di capire quanto di quello che era stato là pronosticato, annunciato, previsto o paventato si sia poi effettivamente concretizzato. Anche qui, sempre da quel poco che riesco a intuire leggendo i vari risvolti, con lo stesso spirito ottimista che caratterizza quel suo precedente lavoro. Sarò più chiaro nella recensione, ovviamente, quel che conta adesso è che questo libro mi abbia chiamato, e poter magari condividere il mio interesse e le mie prossime considerazioni con qualcuno di voi. Intanto, come sempre, buone letture a tutti!
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